Il tema della sicurezza delle persone è sicuramente di estremo interesse e deve essere al centro dell’attenzione delle Istituzioni.
Per questo motivo il Sindaco, Cinzia Marchello e l’Assessore alla P.C. Gianluca Di Bella, hanno inteso aiutare e favorire la divulgazione delle procedure in caso di emergenza creando questa apposita sezione sul sito internet comunale.
Le indicazioni e le istruzioni che vi apprestate a leggere sono state pensate e realizzate per fornire a tutti i cittadini informazioni utili, finalizzate a contenere i danni a persone o cose ed a riportare la situazione in condizioni di normalità il più velocemente possibile.
Si tratta, in sostanza di basilari norme comportamentali, che se seguite con cura e scrupolo, possono davvero evitare gravi danni nel malaugurato caso di situazioni critiche che si possono verificare.
Lo scopo di questa iniziativa è di aiutare a prendere coscienza dei pericoli che si possono venire a creare nella vita di tutti i giorni e soprattutto a formare e diffondere una cultura della sicurezza, che nel nostro Paese viene spesso sottovalutata.
Piano di emergenza Comunale
Alert System
ALERT SYSTEM: IL NUOVO SISTEMA DI ALLERTA ADOTTATO DAL COMUNE
Si chiama Alert System ed è il nuovo sistema di Allerta in dotazione al Comune di San Piero Patti, è un importante servizio di informazione telefonica con cui verranno comunicate notizie riguardanti eventuali rischi di allerta meteo, sospensione di servizi, interruzioni strade, chiusure scuole, ecc.,
Una voce pre-registrata comunicherà il messaggio direttamente al numero telefonico indicato.
La società che ha fornito il servizio, la ComunicaItalia di Roma, è già in possesso di una banca dati telefonica con i numeri fissi che risultano dagli elenchi pubblici, ma affinché il servizio sia più efficace può essere molto utile ampliare i recapiti a disposizione.
Se intende pertanto essere raggiunto da questi messaggi anche sul suo cellulare o su altri numeri di rete fissa non presenti nell’elenco telefonico può iscriversi compilando il modulo:
Clicca qui per accedere alla registrazione online ad Alert System.
Norme di Comportamento da tenere in caso di emergenza
Emergenza Calore
Emergenza Calore
LA CALURA ESTIVA
Le elevate temperature fanno soffrire, nel periodo estivo, oltre alle persone anziane anche chi si trova in vacanza nelle località balneari della nostra penisola. Con il caldo eccessivo il corpo è meno abile nell’ adattarsi alla temperatura attraverso i normali meccanismi di raffreddamento, come la sudorazione, in più la dilatazione dei vasi sanguigni periferici, una normale reazione dell’ organismo quando sale la temperatura, può comportare problemi per il cuore e per la circolazione.
Nei casi di prolungata calura estiva, l’ evento può diventare un problema da affrontare come
un’ emergenza di protezione civile, bisogna perciò considerare e pianificare una serie di interventi in base alla classe di rischio .
Il livello 0 rappresenta condizioni meteorologiche che non comportano un rischio per la salute della popolazione.All’inizio della stagione estiva è comunque importante prepararsi all’arrivo del caldo seguendo alcuni semplici consigli:Migliorare il microclima dell’ambiente domestico e di lavoro attraverso schermature e isolamento termico.In caso di utilizzo di condizionatori d’aria porre attenzione alla loro manutenzione e al loro corretto uso Avere un’alimentazione leggera, preferire la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti; consumare molta verdura e frutta fresca.Porre attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (es. latticini, carne) in quanto elevate temperature possono favore la proliferazione di germi che possono causare patologie gastroenteriche
Il livello 1 di pre-allerta indica condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore.Questo livello non richiede azioni immediate, ma indica che nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni a rischio per la salute.Come prepararsi:
Consultare ogni giorno il Bollettino della propria città ed informarsi sui servizi di assistenza messi a disposizione nel proprio territorio. Programmare i viaggi informandosi sulle previsioni del rischio ondate di calore nel luogo di destinazione del viaggio.Pianificare le scorte di acqua, cibo e medicinali.Identificare la stanza più fresca della casa dove trascorrere le ore più calde della giornata Informarsi sulla presenza, nel proprio quartiere, di locali pubblici climatizzati (es. centro anziani) dove poter trascorrere alcune ore della giornata Prestare attenzione a parenti o vicini di casa anziani che vivono soli e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento.
Il livello 2 indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili Consigli generali: Consultare ogni giorno il Bollettino della propria città Evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00) Evitare le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono, in particolare per i bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti Evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata Trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandosi spesso con acqua fresca Utilizzare correttamente il condizionatore. Se si è provvisti solo di ventilatore utilizzarlo seguendo alcuni accorgimenti Trascorrere alcune ore in un luogo pubblico climatizzato, in particolare nelle ore più calde della giornata. Indossare indumenti chiari, leggeri in fibre naturali (es. cotone, lino), ripararsi la testa con un cappello leggero di colore chiaro e usare occhiali da sole.Proteggere la pelle dalle scottature con creme solari con alto fattore protettivo Bere liquidi, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Evitare, inoltre, bevande troppo fredde e bevande alcoliche Avere un’alimentazione leggera, preferire la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti; consumare molta verdura e frutta fresca. Porre attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (es. latticini, carne,) in quanto elevate temperature possono favore la proliferazione di germi che possono causare patologie gastroenteriche Per chi assume farmaci, non sospendere autonomamente terapie in corso ma consultare il proprio medico curante per eventuali adeguamenti della terapia farmacologica Porre attenzione alla corretta conservazione de i farmaci, tenerli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e riporre in frigorifero quelli che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°CSe l’auto non è climatizzata evitare di mettersi in viaggio nelle ore più calde della giornata (ore 11.00-18.00). Non dimenticare di portare con sé sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste. Non lasciare persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole Assicurarsi che le persone malate e/o costrette a letto, non siano troppo coperte Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute.In presenza di sintomi dei disturbi legati al caldo contattare un medico
Il livello 3 indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute. Consigli generali:
Consultare ogni giorno il Bollettino della propria città. Evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00)Evitare le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono, in particolare per bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti Evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata.Trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandosi spesso con acqua fresca Utilizzare correttamente il condizionatore. Se si è provvisti solo di ventilatore utilizzarlo seguendo alcuni accorgimenti Trascorrere alcune ore in un luogo pubblico climatizzato, in particolare nelle ore più calde della giornata. Indossare indumenti chiari, leggeri in fibre naturali (es. cotone, lino), ripararsi la testa con un cappello leggero di colore chiaro e usare occhiali da sole. Proteggere la pelle dalle scottature con creme solari con alto fattore protettivo. Bere liquidi, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè. Evitare, inoltre, bevande troppo fredde e bevande alcoliche.Avere un’alimentazione leggera, preferire la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti; consumare molta verdura e frutta fresca. Porre attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (es. latticini, carne,) in quanto elevate temperature possono favore la proliferazione di germi che possono causare patologie gastroenteriche.Per chi assume farmaci, non sospendere autonomamente terapie in corso ma consultare il proprio medico curante per eventuali adeguamenti della terapia farmacologica. Porre attenzione alla corretta conservazione de i farmaci, tenerli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e riporre in frigorifero quelli che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C Se l’auto non è climatizzata evitare di mettersi in viaggio nelle ore più calde della giornata (ore 11.00-18.00). Non dimenticare di portare con sè sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste. Non lasciare persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole Assicurarsi che le persone malate e/o costrette a letto, non siano troppo coperte Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. In presenza di sintomi dei disturbi legati al caldo contattare un medico
- FONTE DATI MINISTERO DELLA SALUTE
Emergenza Alluvioni
Sapere se la zona in cui vivi, lavori o soggiorni è a rischio alluvione ti aiuta a prevenire e affrontare meglio le situazioni di emergenza.
Ricorda:
– è importante conoscere quali sono le alluvioni tipiche del tuo territorio
– se ci sono state alluvioni in passato è probabile che ci saranno anche in futuro
– in alcuni casi è difficile stabilire con precisione dove e quando si verificheranno le alluvioni e potresti non essere allertato in tempo
– l’acqua può salire improvvisamente, anche di uno o due metri in pochi minuti
– alcuni luoghi si allagano prima di altri. In casa, le aree più pericolose sono le cantine, i piani seminterrati e i piani terra;
– all’aperto, sono più a rischio i sottopassi, i tratti vicini agli argini e ai ponti, le strade con forte pendenza e in generale tutte le zone più basse rispetto al territorio circostante
– la forza dell’acqua può danneggiare anche gli edifici e le infrastrutture (ponti, terrapieni, argini) e quelli più vulnerabili potrebbero cedere o crollare improvvisamente
Anche tu, con semplici azioni, puoi contribuire a ridurre il rischio alluvione.
– Rispetta l’ambiente e se vedi rifiuti ingombranti abbandonati, tombini intasati, corsi d’acqua parzialmente ostruiti ecc. segnalalo al Comune.
– Chiedi al tuo Comune informazioni sul Piano di emergenza per sapere quali sono le aree alluvionabili, le vie di fuga e le aree sicure della tua città: se non c’è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti.
– Individua gli strumenti che il Comune e la Regione utilizzano per diramare l’allerta e tieniti costantemente informato.
– Assicurati che la scuola o il luogo di lavoro ricevano le allerte e abbiano un piano di emergenza per il rischio alluvione.
– Se nella tua famiglia ci sono persone che hanno bisogno di particolare assistenza verifica che nel Piano di emergenza comunale siano previste misure specifiche.
– Evita di conservare beni di valore in cantina o al piano seminterrato.
– Assicurati che in caso di necessità sia agevole raggiungere rapidamente i piani più alti del tuo edificio.
– Tieni in casa copia dei documenti, una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile e assicurati che ognuno sappia dove siano.
Cosa fare – Durante un’allerta
– Tieniti informato sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate dal tuo Comune.
– Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.
– Proteggi con paratie o sacchetti di sabbia i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.
– Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.
– Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.
– Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.
– Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il piano di emergenza.
Cosa fare – Durante l’Alluvione
Se sei in un luogo chiuso
– Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni: rischi la vita.
– Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.
– Se ti trovi in un locale seminterrato o al piano terra, sali ai piani superiori. Evita l’ascensore: si può bloccare. Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.
– Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati. Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata
– Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
– Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità
Se sei all’aperto
– Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.
– Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.
– Fai attenzione a dove cammini: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc.
– Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.
– Evita sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.
– Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.
– Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.
Dopo l’alluvione
– Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.
– Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.
– Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.
– Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.
– Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.
– Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.
Rischio terremoto
Durante il terremoto
La scossa sismica di per sé non costituisce una minaccia per la sicurezza delle persone: non è reale il pericolo dell’aprirsi di voragini che “inghiottono” persone e cose. Ciò che provoca vittime durante un terremoto, è principalmente il crollo di edifici, o di parte di essi; inoltre costituisce una grave minaccia per l’ incolumità anche la caduta delle suppellettili, ed alcuni fenomeni collegati, quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas, rovesciamento di serbatoi.
Bisogna dunque avere un’ idea ben chiara di quali sono i luoghi sicuri all’ interno di un edificio o all’ esterno. Durante il terremoto non si ha poi realmente tempo neppure per “riordinare le idee”.
Una scossa, anche se sembra che duri un’ eternità, può al massimo protrarsi per poco più di un minuto e gli intervalli fra le scosse possono essere di pochi secondi.
All’interno di un edificio
Seguendo il primo impulso, tutti in genere siamo portati a precipitarci all’ esterno: ciò può essere rischioso, a meno che non ci si trovi proprio in vicinanza di una porta di ingresso che immette immediatamente in un ampio luogo aperto.
E’ opportuno mantenere la calma, evitando di allarmare con grida gli altri, senza precipitarsi all’ esterno, ma cercare il posto più sicuro nell’ ambiente in cui ci si trova. In questo caso, il rischio principale è rappresentato dal crollo della struttura stessa e contemporaneamente dalla caduta di mobili e suppellettili pesanti.
E’ meglio dunque prima di tutto, cercare di mettersi al sicuro sotto gli elementi più solidi dell’ edificio, questi sono: le pareti portanti, gli architravi, i vani delle porte e gli angoli in generale.
E’ opportuno contemporaneamente tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso, cioè da grossi oggetti appesi ed in particolare da vetri che si possono rompere e dagli impianti elettrici volanti da cui si possono originare incendi.
Cercare riparo, mettendosi ad esempio sotto robusti tavoli o letti.
All’esterno
Se il terremoto ci sorprende all’ esterno, il pericolo principale deriva da ciò che può crollare. E’ necessario pertanto non cercare riparo sotto i cornicioni o le grondaie e non sostare sotto le linee elettriche; per avere protezione più adeguata è sufficiente mettersi sotto l’ architrave di un portone.
Trovandosi in automobile è opportuno evitare si sostare sotto o sopra i ponti o i cavalcavia, vicino a costruzioni, e comunque in zone dove possano verificarsi smottamenti del terreno o frane.
Dopo un terremoto
Al termine di una forte scossa ci possono essere morti, feriti e molti danni. Nei momenti immediatamente successivi è opportuno attenersi ad alcune semplici norme per essere il più possibile di aiuto alla comunità e per non intralciare i soccorsi.
Chi si trova all’ interno di un edificio, prima di uscire deve:
- spegnere i fuochi eventualmente accesi e non accenderne altri neanche se la stanza è al buio;
- chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce;
- controllare se ci sono perdite di gas; se ci sono, aprire porte e finestre e segnalare il guasto all’autorità competente.
Si deve poi lasciare l’ edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela e prestando molta attenzione sia a quello che può ancora cadere sia ad oggetti taglienti che si possono ancora incontrare nel percorso.
Se ci si trova in un edificio a più piani non è consigliabile usare l’ ascensore. Una volta all’ esterno, è necessario mantenere la calma, prestare i primi soccorsi agli eventuali feriti e mettersi a disposizione delle autorità. Evitate di usare l’ automobile e il telefono se non per casi gravi o urgenti.
Nessuno è in grado di predirvi cosa succederà nelle ore successive.
Dal punto di vista dei danni che si producono immediatamente, in genere ci si può attendere che il peggio sia passato. Tuttavia inizia una fase in cui l’ entità del disastro può essere ancora ridotta, velocizzando i soccorsi ai feriti e cercando di creare le condizioni meno disagiate per la sopravvivenza.
Molta parte del buon esito delle operazioni di questa fase dipende dalla capacità di organizzazione spontanea delle popolazioni colpite che non dovrebbero limitarsi a contare totalmente e passivamente sui soccorsi in arrivo. Un atteggiamento attivo aumenta l’ efficacia dei soccorsi stessi.
In generale i problemi del dopo terremoto sono molti e molto complessi. Per risolverli è necessario un grosso sforzo delle popolazioni e delle autorità competenti. Questo sforzo comune non può essere circoscritto e limitato ai periodi di emergenza ma deve essere un impegno costante.
Tutti dobbiamo essere coscienti che il terremoto in gran parte dell’ Italia è una realtà a cui non si può sfuggire ma dalla quale ci si può difendere.
Emergenza Nubifragi
Se ti trovi in casa
- chiudi bene porte e finestre, bloccando i balconi;
- ritira dai terrazzi vasi di fiori, sedie, tavoli o altri oggetti che potrebbero volare via;
- ascolta la televisione o la radio: potrebbero darti informazioni utili;
- non bere l’acqua del rubinetto: potrebbe essere inquinata;
- In caso di fortissime piogge con fulmini, è buona norma disattivare il contatore e scollegare dall’ antenna apparati Tv, computer e HI-FI.
Se sei fuori casa
- non camminare vicino a pali della luce o fili elettrici;
- non ripararti dalla pioggia e dal vento sotto alberi, case pericolanti o tettoie;
- attento a dove metti i piedi: le pozzanghere potrebbero nascondere buche.
Al termine dell’emergenza
- verificare i danni provocati ad impianti elettrici, rete gas, macchinari ed attrezzature, arredi e strutture civili, chiedendo ove necessario consulenza ai tecnici dei Vigili del Fuoco;
- ripristinare le condizioni di agibilità e di sicurezza dei locali;
- drenare l’ acqua dai piani bassi con l’ ausilio di motopompe;
- verificare che una volta aspirata l’ acqua non vi siano depositi oleoso e che il pavimento sia asciutto e non scivoloso;
- verificare che l’acqua non abbia raggiunto quadri ed apparecchi elettrici, scatole di derivazione; se questo è avvenuto non ripristinare la funzionalità dell’ impianto elettrico fino al completamento delle relative attività di manutenzione;
- dichiarare la fine della emergenza;
- riprendere le normali attività se ciò è possibile.
Emergenza Frane
Prima
- Contatta il Comune per informarti sulla presenza di aree a rischio di frana nel territorio comunale;
- Stando in condizioni di sicurezza, osserva il terreno nelle tue vicinanze per rilevare la presenza di piccole frane o di minute variazioni nella morfologia del terreno: in alcuni casi, piccole modifiche della morfologia possono essere considerate precursori
di eventi franosi; - In alcuni casi, prima delle frane sono visibili sui manufatti alcune lesioni e fratturazioni; alcuni muri tendono a ruotare o traslare;
- Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere dell’ emissione di eventuali avvisi di condizioni meteorologiche avverse. Anche durante e dopo l’ evento è importante ascoltare la radio o guardare la televisione per conoscere l’ evoluzione
degli eventi; - Allontanati dai corsi d’ acqua o dalle incisioni torrentizie nelle quali vi può essere la possibilità di scorrimento di colate rapide di fango.
Durante
- Se la frana viene verso di te o se è sotto di te, allontanati il più velocemente possibile, cercando di raggiungere una posizione più elevata o stabile;
- Se non è possibile scappare, rannicchiati il più possibile su te stesso e proteggi la tua testa;
- Guarda sempre verso la frana facendo attenzione a pietre o ad altri oggetti che, rimbalzando, ti possono colpire;
- Non soffermarti sotto pali o tralicci: potrebbero crollare o cadere;
- Non avvicinarti al ciglio di una frana perché è instabile;
- Se stai percorrendo una strada e ti imbatti in una frana appena caduta, cerca di segnalare il pericolo alle altre automobili che potrebbero sopraggiungere.
Dopo
- Allontanati dall’ area in frana. Può esservi il rischio di ulteriori frane;
- Controlla se vi sono feriti o persone intrappolate nell’ area in frana, senza entrarvi direttamente. In questo caso, segnala la presenza di queste persone ai soccorritori;
- Verifica se vi sono persone che necessitano assistenza, in particolar modo bambini, anziani e persone disabili;
- Le frane possono spesso provocare la rottura di linee elettriche, del gas e dell’ acqua, unitamente all’ interruzione di strade e ferrovie. Riporta le notizie di eventuali
interruzioni alle autorità competenti; - Nel caso di perdita di gas da un palazzo, NON entrare nel palazzo per chiudere il rubinetto del gas. Verifica se vi è un interruttore generale del gas fuori dall’ abitazione ed in questo caso chiudilo. Riferisci questa notizia ai Vigili del Fuoco o ad altro personale specializzato.
Emergenza Incendi
I comportamenti da tenersi in caso d’ incendio da parte di chi avvista l’ evento e/o interviene per primo sono i seguenti:
- avvisa il numero unico emergenza nazionale 112;
- in caso d’ incendio in strutture provviste di piani d’ emergenza e d’ evacuazione, (scuole, uffici pubblici, banche, etc.) mettere in atto i piani stessi cercando di controllare e contenere le conseguenze dell’ incendio e le condizioni di stress e di panico che si vengono a creare.
Attenzione la prudenza e’ d’obbligo anche quando l’incendio e’ gia’ scoppiato
In questo caso:
- Se avvisti per primo del fumo o delle fiamme sospette, avvisa subito le Autorità, come polizia, carabinieri, guardie forestali, vigili urbani, ecc.
- Se ti trovi in un luogo chiuso, usa l’ estintore.
Se ti trovi nelle vicinanze di un incendio
- Copriti naso e bocca con un fazzoletto bagnato: il fumo è molto pericoloso per le vie respiratorie;
- allontanati subito dal luogo dell’ incendio;
- Se sei a casa, a scuola, o in un altro luogo chiuso mantieni la calma e ascolta i tuoi genitori o i tuoi insegnanti.
Emergenza Sostanze Tossiche
Durante il rifugio al chiuso
- Mantenersi sintonizzati mediante radio o TV sulle stazioni emittenti indicate dall’Autorità ovvero prestare attenzione a messaggi inviati tramite rete telefonica;
- Non usare il telefono. Lasciare libere le linee per le comunicazioni di emergenza;
- Chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l’ imbocco di cappe o camini, sigillare con nastro adesivo le prese d’ aria di ventilatori e condizionatori;
- Sigillare con nastro adesivo o tamponare con panni bagnati le fessure degli stipiti di finestre e porte e la luce tra porte e pavimento;
- Se il rifugio è costituito da un bagno tenere aperta la doccia per dilavare l’ aria interna;
- In caso di necessità tenere un panno bagnato sugli occhi e davanti al naso e alla bocca.
in caso di evacuazione
- Abbandonare la zona seguendo le istruzioni dell’Autorità e possibilmente seguendo percorsi trasversali alla direzione del vento che si allontanano dal punto di rilascio;
- Tenere possibilmente un fazzoletto bagnato sulla bocca o sul naso;
- Evitare l’ uso di ascensori;
- Non utilizzare le auto per evitare l’ ingorgo del traffico con blocco dell’ evacuazione e per non intralciare l’ intervento dei mezzi di soccorso;
- Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti e a loro pensano gli insegnanti;
- Possibilmente portare con se un apparecchio radio. Mantenersi sintonizzati sulle stazioni emittenti indicate dall’Autorità e prestare attenzione ai messaggi inviati.
al cessato allarme
- Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali, particolarmente in quelli interrati o seminterrati dove vi possa essere ristagno di vapori;
- Aprire tutte le finestre e le porte per aerare i locali interni.
Emergenza Rischio Radioattività
Nel caso di emergenze radiologiche i provvedimenti protettivi sono mirati a ridurre l’ esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti ed a contenerne le dosi. Le principali azioni protettive atte a limitare le predette esposizioni sono pertanto:
- Controllare l’ accesso alle zone interessate al fine di limitare all’ essenziale l’ afflusso nelle zone contaminate;
- Evacuare l’ area che presenti rischi di esposizione a dosi superiori a predeterminati livelli, secondo le indicazioni volta per volta fornite dalle Autorità di controllo;
- Se esterni all’ area di cui sopra, porsi al riparo all’ interno degli edifici, con porte e finestre chiuse e impianti di ventilazione con aspirazione dall’ esterno mantenuti bloccati Iodio profilassi, uso di composti di iodio stabile ai fini di evitare o limitare la captazione di iodio radioattivo da parte della tiroide;
- Protezione della catena alimentare al fine di impedire che sostanze radioattive contaminino determinati elementi della catena (es. protezione al coperto di foraggio per animali, non utilizzo di frutta e verdura provenienti dalle zone contaminate);
- Controllo della catena alimentare (sottrarre al consumo alimenti o bevande contaminate);
- Decontaminazione rimozione sostanze radioattive depositate su superfici esposte (da parte esclusivamente di personale specializzato)
- Volgere per tutta la durata dell’ emergenza, la massima attenzione alle comunicazioni fornite dagli organi di informazione (nazionali e locali), dalle Autorità (Prefettura, Vigili del Fuoco, ARPA, Provincia, Comune, ASP principalmente) e dal personale specialistico adibito alle operazioni di monitoraggio radiometrico in loco.
- Rammentare che tutte le operazioni e gli interventi riguardanti gli aspetti non radiologici dell’ incidente (spegnimento incendi, asportazione di beni materiali, ecc.) devono essere effettuate solo da personale addestrato al particolare rischio derivante dalla presenza delle sostanze radioattive e dalla loro mobilità ambientale.
- Gli operatori o le persone coinvolte nell’ incidente devono essere inviate da appositi centri per le necessarie valutazioni ed azioni radioprotezionistiche e radiotossicologiche.
Rischio Black Out
- Tieni sempre in efficienza una torcia elettrica ed una radio a pile La torcia elettrica permette di muoversi mentre la radio serve a ottenere informazioni e aggiornamenti sull’emergenza in corso
- Fa’ attenzione all’uso di candele e altre fonti di illuminazione come lampade a gas, a petrolio, ecc. La fiamma libera a contatto con materiali infiammabili può dare origine ad un incendio
- Evita di aprire inutilmente congelatori e frigoriferi Gli alimenti contenuti possono alterarsi e divenire pericolosi per la salute
- Se sei per strada, presta attenzione agli incroci semaforici In caso di semaforo spento alcuni automobilisti effettuano manovre scorrette o impreviste
- Evita di utilizzare gli ascensori. C’è il pericolo di rimanere bloccati all’interno
- Se rimani bloccato, evita di uscire a tutti i costi dall’ascensore Le cabine degli ascensori non sono a tenuta stagna, e quindi non manca l’aria
- Evita di usare il telefono se non per emergenza È bene evitare di sovraccaricare le linee telefoniche quando sono utili ai soccorsi
- Al ritorno della corrente, non riattivare tutti assieme gli apparecchi elettrici di casa per non sovraccaricare la linea elettrica
Emergenza Neve
- Tieniti costantemente informato sull’evolversi della situazione prestando attenzione alle indicazioni della Protezione Civile diffuse attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
- Evita di utilizzare l’automobile, se non strettamente necessario, e nel caso, utilizza mezzi idonei, attrezzati con catene o pneumatici antineve.
- Non utilizzare mezzi di trasporto su due ruote.
- Modera la velocità e mantieni le distanze di sicurezza.
- Parcheggia l’automobile in modo corretto o in aree private, per non ostacolare i lavori di sgombero.
- Non camminare nelle vicinanze di alberi e prestare attenzione, soprattutto in fase di disgelo, ai blocchi di neve che si staccano dai tetti.
- Indossa scarpe adatte, per evitare infortuni conseguenti a cadute e a scivolamenti.
- Usa i mezzi pubblici, per rendere più scorrevole il traffico, avvantaggiando i lavori di sgombero della neve dalle strade.
- Provvedi alla pulizia e alla rimozione della neve dalle pertinenze della tua abitazione e segnala eventuali cadute di neve o di ghiaccio dai tetti prospicienti la pubblica via.
- La neve spalata va accumulata ai lati del passo carraio e non buttata in mezzo alla strada, per non vanificare il lavoro di pulizia.
- Si consiglia, quindi, di acquistare sale e di munirsi di pale per effettuare lo sgombero della neve dalle proprie aree private.
- Agli operatori commerciali spetta il compito di rendere percorribili i marciapiedi collocati davanti alla propria attività commerciale. Anche a loro può essere utile munirsi di pale e di scorte di sale.
- Provvedi alle scorte alimentari per le persone e i familiari più anziani.
Informazioni Tecniche Riguardanti l’evento stesso
Emergenza Calore
Ondata di caldo
Un’ondata di caldo (o ondata di calore) è un periodo di tempo atmosferico durante il quale la temperatura è insolitamente elevata rispetto alle temperature medie usualmente sperimentate in una data regione, in quel periodo e con caratteristiche di persistenza. Il termine non ha dunque significato oggettivo, ma è relativo a una regione (o, meglio ad un clima locale) nel senso che ciò che è percepito dalla popolazione come una temperatura eccessiva in un clima temperato può non esserlo in un’area dal clima maggiormente caldo.
Descrizione
A titolo di esempio il Netherlands Royal Meteorological Institute definisce ondata di calore un periodo di almeno 5 giorni con temperatura massima superiore ai 25 °C di cui almeno 3 con temperatura superiore a 30 °C. Spesso, ma non sempre, alle ondate di caldo si associa l’afa.
In Europa queste ondate di caldo estive sono in genere legate agli spostamenti latitudinali dell’anticiclone subtropicale africano che normalmente staziona a latitudini sub-tropicali, mentre in altre zone del mondo sono sempre gli anticicloni di matrice sub-tropicale a determinare con i loro spostamenti le ondate di caldo.
Le ondate di calore sono divenute più frequenti e intense negli ultimi anni a causa, secondo gli scienziati, dell’attuale riscaldamento globale ovvero esse sarebbero uno dei modi attraverso i quali si manifesterebbe tale riscaldamento a livello meteorologico, cioè nel breve periodo.
Al pari delle forti ondate di freddo, forti ondate di calore costituiscono un rischio per la salute, in particolare di anziani e bambini e persone che soffrano di patologie croniche: durante l’ondata di caldo sperimentata in Europa nell’estate del 2003 è stato stimato in Italia per il periodo che va dal 16 al 31 agosto un incremento della mortalità tra le persone con più di 65 anni del 19,1% rispetto al 2002 (fonte Ministero della Salute).
- Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Emergenza Alluvione
La parola alluvione, nell’italiano recente viene utilizzata principalmente come sinonimo di inondazione, nei secoli passati veniva prevalentemente usata per indicare un accumulo di materiale fluviale ossia deposito di sedimenti trasportati dal fiume al di fuori degli argini in seguito ad un’esondazfone.
Etimologia
L’origine del termine risaie all’epoca romana, quando vennero coniati ì termini per il processo di deposizione e di escavazione delle acque correnti. Il verbo alluere (ad + luere = aggiungere bagnando), ìndica il primo processo, mentre il verbo abluere (ab + luere = togliere bagnando) il secondo. Dal verbi derivano I sostantivi alluvio e abluvio,;che indicano gli Incrementi e i decrementi che subiscono gradualmente i terreni per i depositi e le escavazioni dei corsi dei laghi.
Descrizione
Il processo dell’alluvione è del tutto naturale e si manifesta costantemente in varie posizioni lungo il letto di tutti i corsi d’acqua. Periodicamente, quando i fiumi straripano e Inondano le campagne circostanti, Io stesso processo si applica in forma più estesa ai territori sommersi e Interessati dal deposito di sedimenti. È in questo modo che si sono formate le pianure alluvionali. Con la graduale trasformazione del significato originarlo il processo di sedimentazione delle acque non è più la causa, ma diventa la conseguenza dell’alluvione. Questa e altre conseguenze che solitamente concorrono a danneggiare le persone e le cose hanno enfatizzato la forza emotiva del termine.
L’ “alluvione” può essere un evento catastrofico, causato da avverse condizioni atmosferiche che provocano piogge torrenziali per giorni o settimane. È intesa come un fenomeno particolarmente devastante e fa parte delle calamità naturali, per il suo impatto drammatico sulle vite e le opere umane.
Un’alluvione è un evento non previsto, ancorché possa essere prevedibile, in particolar modo In quei paesi Interessati annualmente dal fenomenp dei monsoni e dei cicloni, seguiti nelle nazioni più progredite con i più moderni strumenti messi a disposizione dalla moderna scienza meteorologica.
Un’alluvione trasporta grandi quantità di suolo e detriti strappati dalla forza dell’acqua, provocando ulteriori danni e rendendo più difficili ì soccorsi. Non è raro che, nei territori a prevalenza montuosa e, specialmente, in quelli sottoposti ad abusi edilizi, un’alluvione sia accompagnata da frane o smottamenti più frequentemente in zone a forte rischio o dissesto idrogeologico. Gli smottamenti del terreno, oltre ad essere un pericolo di per sé, possono deviare corsi d’acqua o riempire parte dei bacini, provocando danni e vittime in maggiore quantità anche durante precipitazioni di durata ben più modesta dei quaranta giorni e delle quaranta notti di pioggia di biblica memoria.
Geologia
Durante un’alluvione, oltre alla massa d’acqua, grandi quantità di fango e altri sedimenti vengono trasportati nei territori adiacenti al letto fluviale. Durante le ere, questo meccanismo dà luogo alla formazione delle pianure alluvionali, qual è, ad esempio, la Pianura Padana.
Le alluvioni sono fenomeni naturali che avvengono periodicamente nelle piane alluvionali o nelle aree di confluenza di fiumi e torrenti, sono fenomeni ciclici che si manifestano in modo non regolare, ma si ripetono con continuità a intervalli di tempo piuttosto lunghi e da un punto di vista ambientale contribuiscono al modellamento del territorio.
Esiste tuttavia un processo artificiale dell’alluvione, generato da vari interventi dell’uomo, che spesso ha la conseguenza negativa di turbare gli equilibri naturali. Esempì di questi Interventi sono gli sbarramenti per opere di derivazione, o le arginature dei corsi d’acqua e dei dissesti nel bacini montani. Opere di questo tipo incrementano il trasporto solido e lo contengono negli alvei, portando talvolta a fenomeni anomali di rialzamento e riempimento degli stessi, fino a renderli rialzati rispetto alla campagna circostante. A causa dell’intenso uso del suolo, in Italia questi problemi si manifestano sin dal Medioevo. In altre occasioni è l’uomo stesso a sfruttare in modo sistematico le alluvioni dei corsi d’acqua per predisporre l’interramento di zone paludose a scopo di bonifica. In questo caso si parla dì colmata, un procedimento che in Italia ha un’illustre tradizione.
Quando le alluvioni avvengono in territori più o meno densamente abitati possono essere causa di numerosi danni. Infatti, un aspetto di fondamentale importanza per quanto riguarda gli effetti delle alluvioni è fa distribuzione delle popolazioni vicino ad un corso d’acqua le Abitazioni sono a rischio di frane e alluvioni. Sin dall’antichità l’uomo ha costruito le città vicino al mare o al fiumi, per aver un accesso più rapido ed a buon mercato a riserve alimentari e alle vie di comunicazione commerciale. Il fertile suolo delle rive di una foce sono regolarmente soggetto ai fenomeno dell’inondazione per le normali variazioni nelle precipitazioni.
Si consideri che, mentre da un lato l’uomo cerca di limitare o impedire le alluvioni tramite interventi sugli argini, dighe e canalizzazioni, dall’altra ne favorisce l’effetto devastante con la non tutela del territorio o con la deforestazione e l’abusivismo edilizio in luoghi che diventano così a rischio idrogeologico.
Specialmente nei pressi delle città più popolose non è infrequente che si costruisca a ridosso degli argini o nella parte asciutta dei letto di un fiume dimenticando, In tempi di precipitazioni al di sotto della media, che i corsi d’acqua possono superare gli argini entro i quali scorrono.
Emergenza Terremoto
L’Italia è un Paese ad elevato rischio sismico: tale rischio, considerato un evento non prevedibile è espresso quantitativamente, in funzione dei danni attesi a seguito di un terremoto, in termini di perdite di vite umane e di costo economico dovuto ai danni alle costruzioni ed al blocco delle attività produttive, esso è determinato dai seguenti tre fattori: Pericolosita’, Vulnerabilita’ ed Esposizione
La Pericolosita’ sismicadi una zona è determinata dalla frequenza con cui avvengono i terremoti e dall’intensità che raggiungono.
La Vulnerabilita’ sismica rappresenta la propensione di una struttura a subire un determinato livello di danno a fronte di un evento sismico di data intensità.
L’Esposizione si riferisce alla quantità e qualità dei beni esposti. Esso è quindi in qualche modo connesso al valore di quanto può essere distrutto dal terremoto. Tale fattore, pertanto, nel nostro Paese si attesta su valori altissimi, in considerazione dell’alta densità abitativa, della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo, etc. In questo senso è particolarmente significativo l’evento del 1997 in Umbria e Marche, che ha fortemente danneggiato circa 600 chiese ed, emblematicamente, la basilica di S. Francesco d’Assisi, mettendo in evidenza proprio il problema della particolare esposizione del patrimonio culturale del nostro paese.
Nella definizione di rischio intervengono dunque, oltre la alla pericolosità sismica (frequenza e intensità dei terremoti), anche le caratteristiche del territorio. A parità di pericolosità, un’area densamente popolata e caratterizzata da costruzioni poco resistenti al terremoto avrà un rischio elevato, mentre un’area dove non ci sono edifici, né popolazione, né altri beni avrà rischio nullo.
Dunque elevata pericolosità sismica non significa necessariamente elevato rischio sismico.
Il terremoto, per la severità e la globalità del suo impatto, è senza dubbio l’evento di origine naturale più disastroso che caratterizzi il territorio nazionale. L’Italia è, infatti, un paese ad elevata sismicità, per la frequenza degli eventi che hanno interessato il suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno storicamente raggiunto, determinando un rilevante impatto sociale ed economico.
Alcuni numeri consentono di delineare le dimensioni di ciò che possiamo definire il problema sismico in Italia: 2.500 terremoti con intensità Mercalli maggiore del V° grado hanno colpito il nostro territorio nell’ultimo millennio, 200 dei quali distruttivi, 120.000 vittime nell’ultimo secolo (85.000 delle quali dovute al terremoto di Reggio Calabria e di Messina del 1908), 20 terremoti con intensità superiore od uguale al IX° grado MCS dal 1900 ad oggi, un terremoto disastroso in media ogni 4 anni, ed un danno economico, valutato per gli ultimi venticinque anni in circa 75 miliardi di euro (145.000 miliardi delle vecchie lire), impiegati per il ripristino e la ricostruzione post-evento.
Cos’e’ un terremoto
Il terremoto è una brusca e improvvisa vibrazione del suolo. Le vibrazioni, o scosse sismiche, possono durare da pochi secondi a qualche minuto. Il terremoto ha origine in un punto, l’ipocentro, situato all’interno della litosfera, lungo una linea di frattura detta faglia.
La maggior parte dell’attività sismica e vulcanica è concentrata ai confini delle placche, in grandi fratture dette faglie. L’attrito tra le faglie genera il terremoto!
Esempio di faglia normale che disloca il terreno in superficie dando luogo ad una scarpata di faglia in roccia |
Dall’ ipocentro si propagano in tutte le direzioni delle onde elastiche dette onde sismiche. Ci sono tre tipi principali di onde sismiche:
- Le onde P: chiamate anche onde di compressione o onde prime, sono molto veloci e arrivano in breve tempo in superficie. Fanno vibrare la roccia nella stessa direzione in cui si propagano e determinano una successione di compressioni e dilatazioni
- Le onde S: dette anche onde trasversali o di taglio, trasmettono un movimento perpendicolare alla loro direzione. Sono più lente e arrivano dopo delle onde P: ecco perché sono anche dette onde seconde
- Le onde superficiali: quando le onde P e le onde S arrivano in superficie, danno luogo alle onde superficiali, che si trasmettono solo lungo la superficie terrestre.
- Intensità: misura la grandezza di un terremoto attraverso l’ osservazione dei danni e degli effetti del terremoto sull’ uomo, sulle costruzioni, sull’ ambiente. Tradizionalmente l’ intensità è rappresentata da numeri romani, usando una scala in cui a ciascun grado corrisponde una descrizione.
- Magnitudo: misura la forza di un terremoto, in termini di energia rilasciata durante l’ evento, attraverso le registrazioni degli strumenti (sismogrammi). Ne esistono diversi tipi.
La magnitudo equivale alla potenza con la quale trasmette una emittente radio, l’intensità equivale alla forza del segnale ricevuto presso una radio ricevente a qualsiasi distanza ed in qualsiasi luogo (Richter). Esistono vari tipi di magnitudo in base al parametro che si considera (ML, mb, Ms, Mw). |
Magnitudo o intensita’?
Il punto raggiunto per primo dalle onde sismiche in superficie si chiama epicentro. E’ qui che gli effetti del terremoto sono più devastanti.
Per misurare l’ intensità del terremoto, cioè gli effetti prodotti sull’ uomo e sulle cose, si usa la scala Mercalli, suddivisa in 12 gradi. Per misurare invece la magnitudo, cioè l’ energia rilasciata da un terremoto, si usa la scala Richter, che va da valori intorno allo zero fino a 8.7 (massimo terremoto mai registrato).
Le onde sismiche vengono misurate dai sismografi, che si trovano nelle stazioni di rilevamento sismico. Quando il suolo si muove durante un terremoto, i sismografi, fissati nel terreno, registrano sia la durata del terremoto sia la caratteristica delle onde sismiche.
Il sismografo possiede un pennino che traccia su un foglio di carta le onde sismiche. Il grafico che viene così creato è detto sismogramma.
Previsione e Prevenzione
Nessuno può prevedere un terremoto! I geologi non sono ancora in grado di farlo, ma possono fare delle previsioni statistiche. Se sanno che una certa area è soggetta a terremoti perché si trova lungo una faglia attiva, determinano con una certa precisione il suo rischio sismico.
Ciò è molto utile, perché così si possono sviluppare strumenti di previsione e prevenzione dei terremoti. Quali? Ad esempio, è utile costruire gli edifici con materiali molto resistenti, che sono detti antisismici.
Oppure, si possono informare grandi e piccini su come bisogna comportarsi in caso di terremoti.
Scala Richter
Magnitudo | EFFETTI DEL SISMA |
0 – 1.9 | Può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi. |
2 – 2.9 | Solo coloro che si trovano in posizione supina lo avvertono; un pendolo si muove |
3 – 3.9 | Poca gente lo avverte come un passaggio di un camion; vibrazione di un bicchiere |
4 – 4.9 | Normalmente viene avvertito; un pendolo si muove notevolmente; bicchieri e piatti crocchiano; piccoli danni |
5 – 5.9 | Tutti lo avvertono, scioccante; possibili fessurazioni sulle mura; i mobili si spostano; alcuni feriti |
6 – 6.9 | Tutti lo percepiscono; eventualmente panico; crollo delle case; spesso feriti; pericolo di vita; onde alte |
7 – 7.9 | Panico; pericolo di vita negli edifici; solo alcune costruzioni rimangono illese; morti e feriti |
8 – 8.9 | Ovunque pericolo di vita; edifici inagibili; onde alte sino a 40 metri |
9 e piu’ | Catastrofe; eventualmente un grande spostamento della superficie terrestre |
CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI DELLA REGIONE SICILIA.
La Delibera di Giunta Regionale n. 408 del 19 dicembre 2003 ed il successivo D.D.G. n. 3 del 15 gennaio 2004 hanno reso esecutiva la nuova classificazione sismica dei Comuni della Regione Siciliana, distinguendo il territorio in quattro aree a diversa pericolosità sismica.
 Zona 1 – E’ la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti (comprendono l’area dello stretto di Messina e la zona del Belice)
 Zona 2 – Nei Comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti (quasi tutto il resto della Sicilia)
 Zona 3 – I Comuni inseriti in questa zona possono essere soggetti a scuotimenti modesti (parte del settore centro-meridionale)
 Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa (parte del settore centro-meridionale)
La zona sismica per il territorio di San Piero Patti, indicata nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Sicilia n. 408 del 19.12.2003, è Zona sismica 2 – Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti
Emergenza Nubifragi
EVENTI ATMOSFERICI AVVERSI – NUBIFRAGI
I nubifragi sono violenti e a volte prolungati temporali in cui la quantità di precipitazioni cadute dal cielo è molto elevata. Spesso sono accompagnati da forte vento, grandine e fulmini. Generalmente interessano zone piuttosto ristrette.
Può capitare che durante un nubifragio si formino delle trombe d’aria causate dall’incontro di due correnti: una d’aria secca che si muove ad alta quota e una d’aria calda e umida che si muove a quote più basse, fino a contatto con il suolo.
Prevenzione e Previsione
Naturalmente, non c’è alcuno strumento di prevenzione dei nubifragi perché sono dei fenomeni del tutto naturali. Nessuno ha il potere di cambiare il ciclo degli eventi naturali. E allora l’uomo come può intervenire?
Le previsioni del tempo sono molto utili perché ci dicono se è in arrivo un nubifragio.
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO, World Meteorological Organisation) è il centro di tutto il sistema che ogni giorno rileva dati da una rete di stazioni meteo molto complessa: 9000 stazioni a terra e 800 in quota, su palloni sonda, che più volte al giorno, quotidianamente, effettuano misure sulla nostra atmosfera. Nonostante ciò, la rete è fitta solo nei Paesi più ricchi e nelle zone più abitate: questo limita l’attendibilità delle previsioni.
I dati rilevati dalle stazioni vengono convogliati in potenti computer che li elaborano e forniscono una previsione su temperatura, umidità, pressione ecc.
Alcuni enti, come le Regioni italiane, rielaborano tali dati tenendo conto delle particolari condizioni locali. E’ così possibile arrivare a previsioni a scala addirittura provinciale, molto utili per segnalare per tempo alla protezione civile e alla popolazione la possibilità di un nubifragio.
Tali norme vanno divulgate ai cittadini come informazioni utili in caso di situazioni critiche derivanti da eventi atmosferici avversi ovvero: cosa fare per prevenire gli eventuali danni causati dal fenomeno e come comportarsi in casa, fuori casa e al termine dell’emergenza.
Norme di Prevenzione
- rimuovere da terrazzi e balconi tutto ciò che può ostacolare i discendenti (gronde e canali);
- verificare periodicamente in cantine, garage e locali interrati il buon funzionamento degli impianti (se presenti) di sollevamento dell’acqua, pompe di svuotamento, tombini e pozzetti di scarico;
- in caso di fortissime piogge con fulmini, è buona norma disattivare il contatore e scollegare dall’ antenna apparati Tv, computer e HI-FI;
- attraversando strade con piccolo battente d’ acqua in auto, ridurre velocità per evitare effetti di scarsa aderenza;
- in caso di allagamenti evitare di attraversare aree inondate se non sono noti profondità dell’ acqua e morfologia del terreno;
- in caso di acque alluvionali o a regime torrentizio, restare all’ interno delle abitazioni per non essere trascinati dalla corrente;
- in caso di acque superficiali ruscellanti che possono invadere locali abitati, disattivare tutti gli impianti a rete e spostarsi ai piani superiori con dotazioni di prima necessità;
- per chi risiede in aree depresse (quota inferiore a corsi d’ acqua della zona) o notoriamente soggette a fenomeni alluvionali e nubifragi, e’ consigliabile provvedere ad equipaggiamenti adatti a tali situazioni (stivali, torce elettriche ecc.);
- in caso di allagamenti con isolamento ed impossibilità di evacuazione, è più prudente attendere che avventurarsi in operazioni di auto-salvamento;
- evitare di permanere comunque in locali con presenza di apparecchiature in tensione in caso di eventi alluvionali, allagamenti e nubifragi;
Emergenza Frane
SMOTTAMENTI E FRANE
Tale rischio non riguarda solo gli ambiti montani e collinari, ma anche le zone di pianura possono essere interessate da tali fenomeni. Le valli, le montagne e le pianure sono abitualmente considerate come forme che non cambiano nel tempo. In realtà la superficie del nostro pianeta si trasforma di continuo, ma in modo troppo lento perché noi possiamo accorgercene.
Solo in alcuni casi, come appunto quello delle frane, gli eventi subiscono una brutta accelerazione e in pochi attimi la natura svolge un lavoro che altrimenti richiederebbe migliaia se non milioni di anni.
Il meccanismo di una frana si può spiegare in questo modo: il materiale che costituisce un pendio, una scarpata o una parete rocciosa, è attirato verso il basso dalla gravità, la forza che dà peso ad ogni oggetto. Rimane in quella posizione perché delle resistenze interne lo trattengono.Questo equilibrio di forze dipende da fattori come la natura del terreno o della roccia, la forma o profilo del pendio e la quantità d’acqua presente.
Le cause
Spesso anche il disboscamento e gli incendi sono causa di terribili frane. Infatti nei pendii dove ci sono molti alberi, le loro radici fanno da collante per il terreno e assorbono l’acqua in eccesso.Anche in questo caso, l’azione dell’uomo sul territorio ha provocato e provocherà gli eventi franosi.
Scavando ai piedi di un pendio o a mezza costa per costruire edifici o strade si può causare il cedimento del terreno.
L’Italia è un territorio ad alto rischio di movimenti franosi, a causa della natura sedimentaria delle rocce che formano i principali rilievi, delle caratteristiche climatiche e della distribuzione annuale delle precipitazioni e anche dell’intensa trasformazione dei territori operata dalle attività umane, come costruzione di strade, piste da sci e nuovi insediamenti abitativi.
Le frane possono essere di tipo differente a seconda di vari fattori: il tipo di roccia, la pendenza dei versanti, l’inclinazione degli strati rocciosi, l’opera degli agenti atmosferici e l’intervento dell’uomo sul territorio.
Previsione e Prevenzione
La previsione delle frane parte dallo studio geologico del territorio. Gli studiosi hanno il compito di realizzare delle mappe dei suoli, dei sedimenti , dei tipi di rocce, dei precedenti movimenti franosi e delle aree di potenziale instabilità come strumenti per la pianificazione dei rischi.
La prevenzione delle frane è legata all’individuazione delle cause del rischio. Nella costruzione delle strade lungo i pendii, è bene realizzare dei ripiani orizzontali o dei muri di contenimento e di sostegno lungo le strade.
Se le frane dipendono invece dall’effetto di piogge prolungate, potrebbero essere evitate grazie all’esistenza di strutture in grado di drenare l’acqua dagli ammassi di materiali che possono trasformarsi in frane.
La combinazione di costruzioni stradali e di rimozione della vegetazione produce situazioni favorevoli alle frane: per ridurle lungo pendii spogli è necessario piantare nuovi alberi, erba e cespugli, concimando prima il terreno per aiutare la vegetazione a crescere.
Ricorda che
- Non ci sono case o muri che possano arrestare una frana. Soltanto un luogo più elevato ti può dare sicurezza;
- Spesso le frane si muovono in modo repentino, come le colate di fango;
- Evita di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad eventi franosi, in particolar
modo durante temporali o piogge violente.
Emergenza Incendi
Nel territorio comunale di San Piero Patti possono verificarsi incedi incendi di tipo boschivo, quasi sempre innescati dall’uomo.
Possono altresì verificarsi incendi anche all’interno del centro abitato che se non controllati tempestivamente possono assumere dimensioni di rischio elevato per la pubblica incolumità.
Cos’e’ un incendio
Un incendio distrugge tutti gli elementi che contribuiscono all’equilibrio del bosco: gli alberi, i cespugli, l’erba, gli animali e i microorganismi. Il patrimonio boschivo italiano è stimato intorno a 8.675.100 ettari, il 28% della superficie totale del paese. Negli ultimi vent’anni sono stati distrutti dal fuoco 2.697.000 ettari di bosco.
Le cause
Le cause di un incendio sono di tre tipi:
- Involontarie: legate all’imprudenza, alla negligenza, alla disattenzione degli uomini, che involontariamente provocano incendi;
- Naturali: legate all’azione innescante di eruzioni vulcaniche, fulmini, autocombustione;
- Dolose: concepite e determinate dalla volontà di uomini che a basso prezzo (il costo di un fiammifero!) ottengono benefici personali per i quali la società e la natura pagherà prezzialtissimi per tempi molto lunghi. Purtroppo, il 59.8% degli incendi è di origine dolosa. Anche nelle nostre case si possono verificare degli incendi. Negli ultimi decenni, grazie al benessere economico, le abitazioni ospitano sempre più oggetti che possono causare e propagare il fuoco.
Previsione e Prevenzione
Un incendio non si può prevedere purtroppo, ma prevenirlo è molto semplice se si osservano semplici regole e accortezze. E’ bene non accendere fuochi vicino a legna, combustibili e liquidi infiammabili, carta e rifiuti. Se ci troviamo in un bosco, dobbiamo porre attenzione ai segnali che indicano il divieto di accendere fuochi. Nel caso avessimo acceso un fuoco in un luogo dove è consentito, dobbiamo assolutamente spegnerlo prima di allontanarci. In casa bisogna porre attenzione allo stato del nostro impianto elettrico, dobbiamo tenere lontani materiali infiammabili.
Prevenire gli incendi significa anche e soprattutto agire con prudenza
- Se ti trovi in un bosco o in un prato, fai attenzione ai segnali che indicano il pericolo di incendio o il divieto di accendere fuochi;
- Se questi segnali non ci sono e decidi di accendere un fuoco, ricordati di spegnerlo del tutto prima di allontanarti;
- Non accendere fuochi vicino a legna e combustibili in genere, come carta, liquidi infiammabili o rifiuti.
I pericoli in casa
Le cause più comuni degli incendi all’ interno degli edifici sono:
- Imprudenza delle persone nel manipolare fiamme libere e sostanze infiammabili;
- Mancata manutenzione degli impianti di riscaldamento e utilizzo non corretto delle stufeelettriche;
- Cause elettriche: impianti elettrici difettosi, sovraccaricati o non adeguatamente protetti;
- Fulmini;
- Mozziconi di sigarette non spenti gettati nel cestino della carta o nella pattumiera;
Emergenza Sostanze Tossiche
SOSTANZE TOSSICO-NOCIVE
Il trasporto delle sostanze pericolose è un evento “non prevedibile” e costituisce un aspetto di particolare rilievo nella più vasta questione del rischio industriale. Le maggiori direttrici lungo le quali si snoda il traffico di dette sostanze sono le autostrade , le strade statali e le ferrovie.
Basti pensare al solo trasporto di gas GPL in autobotte per il rifornimento dei serbatoi ad uso privato per riscaldamento o in bottiglia per uso domestico e/o artigianale e industriale o le grandi autocisterne per il rifornimento di benzina ai distributori stradali e quelle di minore portata per il trasporto di gasolio agricolo e da riscaldamento, si può quindi affermare che il rischio da trasporto di sostanze pericolose sulla nostra area è molto elevato.
La difficoltà poi nel trovare i dati relativi alla movimentazione, per l’assenza di una normativa che ne imponga la raccolta, è enormemente acuita dalla presenza di una varietà di soggetti interessati al trasporto, ai quali risulta difficile estendere un’indagine attendibile.
Le motivazioni possono essere identificate nell’estrema variabilità del contesto e delle modalità in cui questa attività si realizza, dal numero considerevole di trasporti effettuati giornalmente, nel carattere trans-nazionale degli stessi, anche per questo la maggior parte delle volte, le informazioni reperite risultano essere scarse e frammentarie.
L’identificazione delle ipotesi incidentali di riferimento è stata effettuata sulla scorta di un criterio di credibilità, o di ragionevolezza, dei possibili scenari incidentali conseguenti ad un incidente stradale che veda coinvolto un automezzo che trasporti sostanze pericolose.
Si è considerato che la perdita perduri per circa mezz’ora (coerentemente con il tempo di esposizione assunto per il rilascio di tossici) prima che essa subisca una riduzione sostanziale, per intervento dell’autista del mezzo o delle squadre di emergenza o per raggiungimento della
superficie massima evaporante (nel caso di pozze di gas liquefatti o liquidi a seguito di rilascio per rottura significativa).
La stima delle conseguenze è basata sulla simulazione di scenari che rappresentano fenomeni fisici diversi (flusso bifase, evaporazione, flash-fire, pool-fire, BLEVE); il verificarsi di codesti scenari nella realtà dipende da varie condizioni, quali la presenza e l’intervento di sistemi passivi o attivi di protezione, condizioni chimico-fisiche e termodinamiche che caratterizzano il rilascio, orografia e conformazione del sito ecc.
In caso di incidente coinvolgente sostanze pericolose chi si trova sul posto, anche casualmente, deve sempre rimanere sopra vento e deve necessariamente allertare i soccorsi Vigili del Fuoco e SUEM 118, comunicando la dicitura delle etichette rettangolari con sfondo arancione, facenti parte dell’automezzo, dove sono riportate delle cifre divise in due campi, quello sopra, di regola composto da due o tre cifre, identifica il pericolo, mentre nel campo inferiore è riportato un numero composto da quattro cifre che identifica la sostanza tale comunicazione riveste un’importanza fondamentale per i soccorritori.
TABELLA IDENTIFICATIVA PER IL TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE PER STRADA E FERROVIA |
Esistono poi delle etichettature per imballaggi e confezioni che contengono prodotti: tossici, nocivi, corrosivi, irritanti, infiammabili, esplosivi e comburenti che devono obbligatoriamente apparire sulle confezioni stesse con chiare indicazioni sui rischi specifici.
Rischio radioattività
In Italia, nonostante la definitiva chiusura delle centrali nucleari susseguente al referendum del novembre 1987, il rischio nucleare continua ad essere significativamente alto. Tale ipotesi di rischio non scaturisce dalla presenza sul territorio comunale o provinciale di centrali nucleari in attività, ma si concretizza nella possibilità di contaminazione per effetto di ricaduta di materiale radioattivo in conseguenza di incidenti ad impianti in paesi europei confinanti, come purtroppo è già capitato con l’incidente di Chernobyl, o nel corso di trasporti di sorgenti radioattive.
Black-Out
Tale evento, pur rientrando tra le ipotesi di accadimento remoto, possono interessare il territorio comunale, assumono dimensione, estensione ed effetti tali da richiedere l’intervento di strutture qualificate con attrezzature e mezzi straordinari.
In particolare il Black-Out di energia elettrica si manifesta quasi sempre in maniera improvvisa e prolungata, magari conseguente a condizioni meteo avverse e priva la popolazione dell’illuminazione, del riscaldamento e del rifornimento idrico.
Incide negativamente sul funzionamento di molti servizi e determina, inoltre, condizioni favorevoli allo sviluppo di atti di violenza e al diffondersi del panico, in particolare nei cinema, teatri, scuole, ospedali, ecc..
L’arresto di impianti di lavorazione primaria e secondaria, in aree industriali/artigianali interessate dalla mancanza di energia elettrica, può provocare notevoli danni, a causa del prolungarsi dei tempi che intercorrono tra l’arresto ed il riavvio.
Occorre, pertanto, un approfondimento delle probabili cause di incidente e l’adozione di adeguate misure di prevenzione che per la specificità dell’intervento è riservato all’azienda che gestisce il servizio (ENEL).
In generale non si tratta di un evento che comporta un pericolo di vita per le persone o di danneggiamento per i beni presenti sul territorio, ma causa forti disagi alla popolazione, specialmente quando il black-out si protrae per tempi molto lunghi, anche dell’ordine di giorni. In genere basta attenersi a norme comportamentali generate dal buon senso, quale, ad esempio, l’evitare di utilizzare ascensori prima che sia diramata la comunicazione di ripristino delle reti elettriche, in quanto momentanee erogazioni di energia possono essere dovute alle operazioni di ripristino della rete.
In caso di interruzione non programmata di energia elettrica, quando il fenomeno ha effetti tali da non poter essere fronteggiato secondo le modalità di intervento che competono agli enti gestori del servizio, verrà predisposta, da parte del comune, la chiusura delle scuole (soprattutto quelle dell’infanzia), ed il servizio comunale di protezione civile dovrà reperire le risorse necessarie per l’alimentazione elettrica alla popolazione, con precedenza alle aree più vulnerabili, come ospedali, strutture socio-assistenziali, pazienti in terapia domiciliare che necessitano di apparecchiature elettromedicali, ecc.
Emergenza Neve
Quando le temperature, nei bassi strati dell’atmosfera, si avvicinano allo zero, le precipitazioni assumono carattere di neve e a seconda dell’intensità e della persistenza del fenomeno possono accumularsi in maniera consistente al suolo, creando quindi problemi alla circolazione. Il fenomeno può interessare anche aree molto estese, coinvolgendo la totalità delle persone e delle attività del territorio.
Inoltre, successivamente alle nevicata, in alcune situazioni le temperature scendono nettamente al di sotto dello zero, dando quindi luogo alla pericolosa formazione di lastroni di ghiaccio su strade e marciapiedi, costituendo un rischio ancora maggiore del manto nevoso sia per la stabilità e l’aderenza dei veicoli sia per l’equilibrio delle persone.
Numeri Utili
Sindaco: 3286405303 | ||
Responsabile Area Tecnica: 3286405330 | ||
Vice Responsabile Area Tecnica: 3886074619 |
Centro Operativo Comunale
C.O.C.
“Centro Operativo Comunale”
di Protezione Civile
FUNZIONI E COMPITI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.)
Per l’attuazione del Piano Comunale di Protezione Civile il Sindaco si avvale della struttura del Centro Operativo Comunale (C.O.C.). La struttura è costituita con provvedimento formale nel quale sono indicati la sede, gli strumenti e i mezzi messi a disposizione dal Comune, le procedure di utilizzazione dei volontari, nonché le modalità di finanziamento dell’attività e di potenziamento della dotazione di attrezzature e mezzi.
La struttura organizzativa del C.O.C è di tipo gerarchico: al vertice il Sindaco, con compiti di coordinamento generale; seguono i responsabili delle nove funzioni di supporto che si riferiscono al sindaco e coordinano le attività e gli addetti relativi alle funzioni stesse.
Le funzioni di supporto sono finalizzate ad organizzare e svolgere le attività necessarie ad affrontare le criticità che si manifestano nel corso dell’ evento calamitoso. Ogni funzione, rispetto alle altre assume un rilievo differente a seconda degli effetti causati dal singolo evento.
CODICEFUNZIONE | DESCRIZIONE FUNZIONE |
F.1 | TECNICA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONEIl referente sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune, prescelto già in fase di pianificazione; dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche. |
F.2 | SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIASaranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale. |
F.3 | VOLONTARIATOI compiti delle organizzazioni di volontariato, in emergenza, vengono individuati nei piani di protezione civile in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività esplicate dall’organizzazione e dai mezzi a disposizione.Pertanto nel centro operativo, prenderà posto il coordinatore indicato nel piano di protezione civile.Il coordinatore provvederà, in “tempo di pace”, ad organizzare esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all’emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle organizzazioni. |
F.4 | MATERIALI E MEZZILa funzione di supporto in questione è essenziale e primaria per fronteggiare una emergenza di qualunque tipo.Questa funzione, attraverso il censimento dei materiali e mezzi comunque disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali, volontariato etc. deve avere un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili.Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell’area dell’intervento.Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta al Prefetto competente. |
F.5 | SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITA’ SCOLASTICAA questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto.Mediante i Compartimenti Territoriali deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione circa l’efficienza e gli interventi sulla rete.L’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque diretta dal rappresentante dell’Ente di gestione nel Centro operativo.Tutte queste attività devono essere coordinate da un unico funzionario comunale. |
F.6 | CENSIMENTO DANNI A PERSONE O COSESituazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso e per stabilire gli interventi d’emergenza.Il responsabile della funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a:• persone• edifici pubblici• edifici privati• impianti industriali• servizi essenziali• attività produttive• opere di interesse culturale• infrastrutture pubbliche• agricoltura e zootecniaPer il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile regionale e di esperti del settore sanitario, industriale e commerciale.E’ altresì ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti. |
F.7 | STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’Il responsabile della funzione dovrà coordinare le varie componenti locali istituzionalmente preposte alla viabilità.In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti, la circolazione inibendo il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi. |
F.8 | TELECOMUNICAZIONIIl coordinatore di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale della Telecom, con il responsabile provinciale P.T. con il rappresentante dell’organizzazione dei radioamatori presenti sul territorio, predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile. |
F.9 | ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONEPer fronteggiare le esigenze della popolazione dovrà presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche (alberghi, campeggi etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come “zone di attesa e/o ospitanti”. |
Attraverso l’attivazione del C.O.C. si rende efficace ed efficiente il piano di protezione civile. In particolare mediante il C.O.C:
- si individuano i responsabili di ogni funzione ed il loro coordinatore;
- si affida ad un responsabile sia il controllo dell’operatività sia l’aggiornamento dei dati relativi alle risorse pubbliche e private al fine di garantire la loro piena disponibilità;
- in caso di emergenza i singoli responsabili di funzione assumono la veste di operatori specializzati nell’ambito della propria funzione di supporto.
In pratica, l’istituzione del C.O.C. rappresenta la creazione del tavolo centrale di coordinamento, a livello comunale, che entra in operatività piena al verificarsi dell’emergenza; il compito è quello di gestire l’evolversi della situazione, attraverso un costante monitoraggio, una razionale e opportuna distribuzione delle risorse umane sul territorio, una pianificata gestione delle strutture e dei mezzi disponibili in funzione del tipo di evento, della sua intensità, del grado di coinvolgimento territoriale verificatosi.
Le funzioni di supporto previste per ogni C.O.C potranno essere istituite o aggiornate, a ragion veduta, in maniera flessibile in base agli scenari di rischio incombenti sulla realtà territoriale di riferimento e sulla base delle esperienze maturate nella pratica delle esercitazioni.
Di massima il Sindaco si avvale del Centro Operativo Comunale nel coordinamento delle seguenti operazioni:
- apprestamento dei servizi di controllo e monitoraggio del territorio con squadre miste (volontari, dipendenti, ecc.), sotto il coordinamento delle Autorità competenti;
- diramazione di avvisi e di messaggi di allarme alla popolazione a mezzo di punti informativi fissi e mobili e pattuglie delle forze di polizia;
- delimitazione delle aree a rischio e istituzione dei “cancelli (posti di blocco);
- in caso di rischio per la pubblica incolumità, verifica prioritaria delle condizioni delle persone necessitano di particolare assistenza (anziani soli, portatori di handicap, ecc.);
- controllo della rete viaria ed emanazione di ordinanze per la regolamentazione del traffico sulla viabilità pubblica e privata;
- allertamento dei possessori di risorse per la pronta disponibilità delle stesse;
- emanazione dei provvedimenti necessari per ottenere la disponibilità di aree e strutture da adibire all’ammassamento dei soccorritori e all’accoglienza di persone, animali e beni evacuati e loro predisposizione e allestimento;
- soddisfacimento delle esigenze di tipo sanitario, socio-assistenziale e igienico, mediante il coinvolgimento di strutture pubbliche e private;
- distribuzione di generi alimentari, acqua potabile, vestiario, coperte, ecc. alle persone sinistrate e garanzia di assistenza e segretariato sociale alle stesse;
- (se attivati) periodica informazione al CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) e all’eventuale COM (Centro Operativo Misto) capo area, circa l’andamento della situazione e sui provvedimenti adottati o in via di adozione.
Aree di Emergenza
Aree di emergenza Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. Esse devono essere preventivamente individuate nella pianificazione di emergenza e possono essere di tre tipi: Aree di accoglienza o di ricovero della popolazione Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione. Rientrano nella definizione di aree di accoglienza o di ricovero anche le strutture ricettive (hotel, residence, camping, etc.). Aree di ammassamento soccorritori e risorse Luoghi, in zone sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio, dove dovranno trovare sistemazione idonea i soccorritori e le risorse necessarie a garantire un razionale intervento nelle zone di emergenza. Tali aree dovranno essere facilmente raggiungibili attraverso percorsi sicuri, anche con mezzi di grandi dimensioni, e ubicate nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche ed con possibilità di smaltimento delle acque reflue. Il periodo di permanenza in emergenza di tali aree è compreso tra poche settimane e qualche mese. Aree di attesa della popolazione Sono i luoghi di prima accoglienza per la popolazione; possono essere utilizzate piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati non soggetti a rischio (frane, alluvioni, crollo di strutture attigue, etc.), raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tali aree la popolazione riceve le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto. Le Aree di Attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno. Aree di attesa Carta generale, strategica e delle aree di protezione civile |
Aree di Emergenza
Aree di emergenza Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. Esse devono essere preventivamente individuate nella pianificazione di emergenza e possono essere di tre tipi: Aree di accoglienza o di ricovero della popolazione Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione. Rientrano nella definizione di aree di accoglienza o di ricovero anche le strutture ricettive (hotel, residence, camping, etc.). Aree di ammassamento soccorritori e risorse Luoghi, in zone sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio, dove dovranno trovare sistemazione idonea i soccorritori e le risorse necessarie a garantire un razionale intervento nelle zone di emergenza. Tali aree dovranno essere facilmente raggiungibili attraverso percorsi sicuri, anche con mezzi di grandi dimensioni, e ubicate nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche ed con possibilità di smaltimento delle acque reflue. Il periodo di permanenza in emergenza di tali aree è compreso tra poche settimane e qualche mese. Aree di attesa della popolazione Sono i luoghi di prima accoglienza per la popolazione; possono essere utilizzate piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati non soggetti a rischio (frane, alluvioni, crollo di strutture attigue, etc.), raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tali aree la popolazione riceve le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto. Le Aree di Attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno. Aree di attesa Carta generale, strategica e delle aree di protezione civile |